INTERVENTO: MASTOPLASTICA ADDITIVA
INDICAZIONE: aumento, rimodellamento, simmetrizzazione del seno
DURATA INTERVENTO: dai 60 ai 90 min
TIPO ANESTESIA: anestesia locale con sedazione o anestesia generale
TEMPI DI RECUPERO: 2 settimane (le indicazioni sono puramente indicative e sono variabili in base al caso)
RISULTATI VISIBILI: stabili dopo 1 mese
INFO: Impiego di drenaggi se necessario
PROTESI: Mentor, Motiva, Nagor
chirurgia plastica
Il Dott. Tommaso Anniboletti esegue interventi di Mastoplastica Additiva a Roma e Perugia.
La mastoplastica additiva è l’intervento chirurgico di aumento e/o rimodellamento e/o simmetrizzazione del seno attraverso l’inserimento di protesi in silicone.
Un seno ben fatto e armonioso è nell’immaginario comune e sinonimo di femminilità.
Tra gli interventi di chirurgia plastica più richiesti, la mastoplastica additiva interessa, infatti, tutte le donne che vogliono risolvere gli inestetismi riguardanti forma e/o dimensioni delle mammelle o, semplicemente, che desiderano un seno più grande e voluminoso.
Le protesi utilizzate durante un intervento di mastoplastica additiva sono in gel di silicone. Tali dispostivi sono regolati da leggi e norme severe; nel tempo si sono susseguiti moltissimi lavori scientifici che ne hanno dimostrato la sicurezza e affidabilità.
La presenza di oggetti con silicone nella vita di tutti i giorni è, ormai, ubiquitaria. Basti pensare, per citare alcuni esempi, al ‘ciuccio’ dei bebè, alle siringhe, ai flaconi per la conservazione del sangue, ma anche a presidi impiantati come pacemaker e valvole artificiali.
Il Dott. Tommaso Anniboletti, per garantire alle pazienti un risultato naturale, sicuro e durevole nel tempo, utilizza le protesi migliori come Mentor, Motiva o Nagor.
La scelta della protesi più adatta alla paziente viene determinata nella visita preliminare in base a parametri specifici che valutano le proporzioni del corpo.
FIG. 1 L’incisione può essere periareolare, sottomammaria o ascellare
Il metodo di inserimento delle protesi ed il tipo di approccio chirurgico dipendono dall’anatomia e dalla situazione di partenza della paziente.
Per ciò che riguarda l’incisione, le due più utilizzate sono quella a livello del solco sottomammario e quella a livello dell’areola. L’incisione attraverso l’ascella ha trovato estimatori in passato, ma oggi è ormai abbandonata da molti tra cui il Dott. Anniboletti.
Attraverso la breccia creata si realizza la tasca di alloggiamento della protesi, che può essere su un piano sottoghiandolare o su un piano sottomuscolare (quest’ultimo chiamato per semplificazione dual plane).
Si ricorre all’alloggiamento sottomuscolare quando la paziente ha scarsissimo tessuto adiposo che non garantisce la copertura della protesi, rendendola, una volta inserita, troppo visibile. Il piano sottoghiandolare è più semplice, meno doloroso e non crea il lieve dislocamento della protesi verso l’esterno del torace, che si ha, invece, con le protesi impiantate sottomuscolo durante la contrazione del muscolo pettorale.
Le protesi, a loro volta, possono essere rotonde o anatomiche (a goccia).
FIG. 2 Piano di alloggiamento della protesi
L’intervento di mastoplastica additiva si esegue in sala operatoria in anestesia generale o locale con sedazione. La durata è compresa tra i 60 e i 90 minuti.
È importante preparare la paziente ad affrontare al meglio il decorso post-operatorio al fine di evitare qualsiasi rischio o complicanza.
Soprattutto nel mese successivo all’intervento, infatti, è fondamentale indossare dei reggiseni contenitivi consigliati dal chirurgo plastico ed evitare sforzi particolarmente impegnativi per braccia e muscoli pettorali.
Il risultato visibile dell’intervento è stabile già dopo un mese.
L’intervento di mastoplastica additiva è un intervento cui sottoporsi solo in mani esperte.
Come tutti gli interventi presenta complicanze generiche e complicanze specifiche.
La più comune complicanza specifica è la contrattura capsulare, cioè una reazione infiammatoria esagerata dell’organismo verso la protesi che, nei casi gravi (di solito una minoranza) ’stringe’ e comprime la protesi stessa richiedendo un reintervento.
Attualmente, questo problema è di entità molto minore con le moderne protesi le cui ditte produttrici garantiscono, in caso, la sostituzione della protesi a loro spese.
Una seconda complicanza specifica da sottolineare è l’infezione dell’impianto protesico, trattabile con antibiotici, ma che, nei casi gravi, può durare a lungo o essere recidivante.
Rarissimamente si può andare incontro a una rottura delle protesi che, solitamente, avviene per trauma o nelle protesi di vecchia data, e che richiede la sostituzione dell’impianto.
Gli esiti cicatriziali nella mastoplastica additiva sono trascurabili essendo la cicatrice completamente nascosta nell’areola o nel solco sottomammario, anche se vale la pena ricordare che l’entità della cicatrizzazione non può mai essere prevista fino in fondo, ma solo per grandi linee, perché è legata alla soggettività del paziente.
L’utilizzo di filler di acido ialuronico per l’aumento volumetrico del seno non viene attualmente più eseguito da quando l’azienda Q-Med produttrice di questo prodotto, nel 2013, lo ha vietato e ritirato.
L’alternativa è solo il lipofilling del seno. Tale metodica, tuttavia, di solito, si utilizza per correzioni di asimmetrie, per correzioni di protesi troppo palpabili dopo mastoplastiche additive di persone magre, e in caso di ricostruzioni post-oncologiche. Tutto questo, insieme al fatto che l’aumento ottenuto con il lipofilling sia modesto dal punto di vita volumetrico, rende la procedura un ausilio alla mastoplastica additiva più che una vera e propria alternativa.
Intervenire su forma e dimensioni del seno richiede uno studio di tutta la silhouette della paziente, ma anche delle aspettative e del suo stile di vita, così da garantire un risultato armonico e personalizzato.
L’evoluzione dell’intervento nel corso degli anni ha portato all’utilizzo di protesi in grado di conferire al seno un aspetto naturale indipendentemente dalla forma o dimensioni scelte in fase pre-operatoria.
Per la donna questo intervento rappresenta un giusto premio… pensato, ragionato, voluto!
*Le figure inserite nel testo servono al solo scopo informativo. Fonte: prospetti informativi SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica).
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